Ma no, è un vero peccato!
Quello che mi dispiace è che il già ristretto panorama dei detersivi enzimatici diventa di mese in mese sempre più ristretto.
Ho chiamato la ditta Pierpaoli e hanno ammesso di aver cambiato INCI (tra l'altro il loro stesso sito riporta il vecchio). Mi sono permessa di chiedere il motivo e la loro risposta è stata che hanno tolto gli enzimi per seguire una imposizione/protocollo ICEA. Ora, non sapendo se quanto detto è la verità, ho dovuto accettare questa spiegazione anche se, in fondo, non ci credo molto.
Il tutto allo stesso prezzo. :(
No, un po' più alto.... tipo 0,50 centesimi. La cosa strana che ho notato è che i detersivi "bio" da supermercato tendono a mettere gli enzimi sempre di più, mentre quelli bio "di nicchia" li stanno progressivamente eliminando dai formulati.
Mistero. Forse se ne è già parlato qui ma non mi ricordo, gli enzimi da cosa e come vengono ottenuti? Forse la certificazione ICEA non li ammette per la loro origine? Faccio un copia e incolla dal loro sito: "ICEA certifica i prodotti cosmetici e detergenti formulati sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e controlla le aziende che rispettano una politica aziendale “cruelty free”. Inoltre, offre una serie di certificazioni per categorie di prodotti che prevedono l’impiego di sostanze naturali e cosmetici realizzati senza l’impiego di ingredienti di origine animale."
p.s. mi sono letta le domande e risposte sugli enzimi, ora mi è tutto più chiaro. ;)
Fabrizio scriveva che.... _Gli enzimi sono invece il toccasana per un'azione di lavaggio moderna ed a bassa temperatura. Chi poi ha sostenuto che gli enzimi sono "potenzialmente allergizzanti" dovrebbe rivedersi alcuni libri di chimica (o meglio di biochimica) perché questa affermazione è vera solo per il fabbricante che li manipola (e dovrebbe farlo adottando gli opportuni sistemi di protezione) ma non per il consumatore finale perché di enzimi dopo il lavaggio non ce ne sono più._ Magari, ipotizzo, molte aziende tra quelle che li hanno eliminati, vogliono esportare i loro prodotti all'estero, negli U.S.A. per esempio dove sono proibiti.
si si. ho letto tutto. :)