Il problema qui, come sempre, è l’Universitá che si è messa in mezzo. Fosse un privato avrebbe tutta la convenienza di piazzare le nuove leve
Ipotesi #1: L'email sarà finita nella casella di posta di qualche burocrate piccolo piccolo che controlla la posta elettronica si e no una volta ogni 15 giorni. E poi, a lui, che importa che gli studenti perdano occasioni di lavoro? L'importante è riuscire a far passare la giornata. Ipotesi #2: L'email sarà finita della casella di posta di qualche grosso dirigente, che non si degna di leggere lui la posta elettronica, ma si fa stampare tutti i messaggi dalla segretaria, che glieli accatasta ogni giorno sulla scrivania. Lui li legge quando ha tempo, se ha tempo, magari quando ha finito di parlare di _strategie_, di _scenari_ e di _stakeholders_ (non sa nemmeno cosa significa) con i sottoposti. Oppure quando proprio non riesce a trovare nessun potente da slinguazzare (hai visto mai...) Tanto, a lui, che importa che gli studenti perdano occasioni di lavoro? Il lavoro dei giovani è roba di cui ci si riempie la bocca solo davanti hai giornalisti, ma che vadano ad aprire una pizzeria e stiano zitti.
Scusate ma se l'email è stata realmente scritta così...dubito che la prendano in considerazione :-)
Avendo conseguito uno dei miei titoli accademici proprio a Napoli, posso assicurare che l'email la leggeranno e poi risponderanno anche... ...ma con calma. A quelle latitudini, lo so per esperienza, il tempo scorre in maniera diversa. ;-)
E perché non dovrebbero prenderla in considerazione, troppo chiara e diretta?
Perché non va bene l'email? Ho fatto una cosa analoga anch'io tempo fa per cercare un diplomato in gamba appena uscito dalla istituto tecnico, mi hanno risposto da parecchie scuole e alla fine abbiamo trovato un ottimo elemento. Non è che bisogna essere per forza formali per essere presi in connsiderazione, anzi.
Bah conoscendo le burocrazie accademiche ci tengono alla forma...e giudicano prima da questa :-)