Sì è Pascal, che all'epoca di Lisa era il linguaggio di elezione per insegnare la programmazione. Per l'epoca era molto bello ed elegante, oggi qualcuno lo usa ancora nella forma di Delphi o Free Pascal. Hai ragione, il codice è molto elegante (anche se al secondo file che ho aperto ho trovato una [piccolissima inconsistenza](//muut.com/u/quickloox/s1/:quickloox:v0ie:screenshot20230123at09.40.19.png.jpg) 😂), quello che mi colpisce è che tutti i file hanno "unix" nel nome, suppongo che usassero una macchina UNIX per la cross-compilazione dei sorgenti visto che LISA non aveva (che io sappia) un sistema di sviluppo ufficiale. È arrivata l'ora di rispolverare [LisaEm](https://lisa.sunder.net/).
Cominciano ad apparire varie piccole inconsistenze. Questi californiani anni ottanta avevano idee discutibili sulle sostanze psicotrope, ma certamente solide. :-)
Imparai a programmare in modo accademico su un Mac LC con System 6 e Think Pascal. Questo non per fare la solita tiritera che “si stava meglio quando si stava peggio” (non si stava meglio, eravamo solo più giovani), ma per indicare un periodo (ormai storico) nel quale il Pascal era ancora in gran voga anche come linguaggio di riferimento per insegnare l’arte della programmazione. Si studiavano Fortran e Pascal, il primo per questioni di necessità (buona parte del codice scientifico era sin allora stato scritto in Fortran), il secondo perché era - appunto - leggibile come un libro, rigoroso, elegante e compatto (come ogni linguaggio che si rispetti, il manuale di base stava tutto in poche pagine). Ricordo ancora l’ebrezza nel vedere che il Mac faceva davvero quello che gli comandavo di fare. L’ambiente Think Pascal era poi una autentica meraviglia. Ancora oggi di tanto in tanto mi piace riaprire dai floppy (finché durano) i programmi che scrissi ormai quasi 30 anni fa. Lunga vita al Pascal!
Complimenti!