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Meno fortunati

Fri, 19 May 2023 04:29:40 GMT

briand06
Fri, 19 May 2023 06:55:42 GMT

Non dubitare, i manager cadranno in piedi e riceveranno lo stesso i loro benefit da satrapi. Quelli che ne faranno le spese saranno le seconde file, gli ingegneri e i tecnici che dovranno implementare quest'idea cretina e che, per forza di cose, falliranno.

paolobertolo
Fri, 19 May 2023 12:24:27 GMT

Messa così, sembra chiaramente una follia che non sta in piedi. Tuttavia, se invece della poco attraente sigla “GM” avessimo letto non dico “Porsche”, ma anche solo “Audi”, la notizia sarebbe apparsa ai più totalmente plausibile. Perché lo è. 50 euro al mese per avere sempre l’ultima versione del software, più tutte le feature dell’auto abilitate, più servizi, mappe, concierge, etc etc. Io credo che ci arriveremo prima di quanto non ci possiamo immaginare.

Lucio Bragagnolo
Fri, 19 May 2023 22:09:43 GMT

@paolobertolo Gruber puntualizza su questo: di fatto, GM è _l'unica_ casa automobilistica a muoversi su questa strada. Se fosse stata Porsche, certo; solo che Porsche non lo fa.

paolofasy
Sat, 20 May 2023 07:28:04 GMT

> @Lucio Bragagnolo > di fatto, GM è l'unica casa automobilistica a muoversi su questa strada. Se fosse stata Porsche, certo; solo che Porsche non lo fa. Mi verrebbe voglia, incontrando uno dei supergenii di GM che hanno partorito questa genialata, di fare come Nanni Moretti in un suo film: "Questo è il mio biglietto da visita. Fra un anno, quando sarete cacciati da GM, mi telefoni." Un anno forse no, ma con manager di quel tipo, è solo questione di tempo. L'alternativa è tenerli e fallire. Ricattare il cliente imponendogli costi aggiuntivi con un servizio più costoso e, per forza di cose, più limitato ed efficiente, non ha mai pagato. In generale, cercare di fare soldi facili, per avidità, ignorando le conseguenze sulla soddisfazione del cliente e/o dei dipendenti, ha sempre portato disastri. C'è un famoso precedente di gestione che apparentemente porta grossi guadagni sul breve periodo ma sul medio-lungo periodo porta solo perdite: Léo Apotheker (googlate), nominato CEO alla HP il 30 settembre 2010. Durante il suo mandato prese iniziative, compresi licenziamenti in mas sa e tagli di investimenti, che nei primi mesi portarono grandi guadagni (dati soprattutto dai "risparmi") e fecero schizzare in alto le azioni di HP, ma dopo nemmeno un anno causarono grosse perdite all'azienda. I genii comici di Scoopertino sintetizzarono il suo operato in questa parodia del 4 settembre 2011 (occhio alla data): [HP kills more biz units, relocates to Sunnyvale strip mall](https://scoopertino.com/hp-kills-more-biz-units-relocates-to-sunnyvale-strip-mall/) il 22 settembre 2011 Apotheker fu cacciato da HP.

paolofasy
Sat, 20 May 2023 20:41:42 GMT

>Chiosa Gruber: >L’obiettivo di fatturato dei servizi General Motors da qui al 2030 ha l’aria di un numero alla Kendall Roy… Gruber cita anche una feroce battuta di James Dempsey su Mastodon: “È come CurrentC, ma per le auto!” Per chi non lo sapesse, CurrentC nacque come concorrente di Apple Pay (che stava *nascendo* in quel momento) e Google Pay (anche quello *neonato*). Le sue caratteristiche erano: Usava i QR code invece del chip NFC, in più rendendo l'operazione più macchinosa. Un 10% degli utenti smetteva di usarlo dopo averlo usato una volta. Il restante 90% non ci provava neppure una volta. Curiosamente, contro le aspettative delle aziende coinvolte, non funzionò e le aziende si sfilarono ad una ad una dal progetto. CurrentC morì ancora prima di uscire dalla sperimentazione.. General Motors vuole mettersi in concorrenza, con un sistema strutturalmente inferiore e più caro, contro un prodotto che non è un *neonato* in cerca di affermazione, ma già affermato, di successo, tecnicamente superiore e la cui presenza è discriminante per la scelta dell'auto da parte del 79% dei potenziali acquirenti. Cosa potrebbe andare storto? :-)

paolobertolo
Sun, 21 May 2023 07:59:26 GMT

Detto che non credo che GM sia gestita proprio dal primo preso per la strada, Porsche offre “Porsche Connect”, BMW “BMW ConnectedDrive” e così via. Ma grazie all’unicità delle sue vetture è sin qui Tesla l’OEM che sta sfruttando al meglio questo nuovo paradigma che vede le automobili distinte tra hardware (non aggiornabile) e software. Determinate funzioni sulle vetture Tesla vengono abilitate (a pagamento) “over the air” anche dopo l’acquisto dell’auto. In questo contesto, Tesla ha chiuso la porta ad Apple e Google, anzi non l’ha nemmeno mai aperta. Non mi sembra che per questo motivo abbia chiuso i battenti. Anzi. Car play al momento offre sostanzialmente l’integrazione di alcune applicazioni del proprio smartphone all’interno dell’OS del veicolo. Una serie di funzionalità piuttosto limitate e dall’estetica alquanto dubbia. Ma è solo l’inizio, le future versioni prenderanno il controllo di tutta la plancia e via via di altri sotto sistemi, a partire da quello del climatizzatore sino a quelli più critici quali guida automatica etc. Sempre che gli OEM siano d’accordo e lascino questa porta aperta. L’hardware delle automobili è infatti da sempre un cattivo business, con costi astronomici e margini molto bassi. La transizione all’elettrico renderà sempre più difficile differenziarsi grazie all’hardware, la “user experience” a bordo del veicolo sarà il vero “Unique Selling Point”. Un’opportunità incredibile per i costruttori per ridefinire il loro modello di business, proprio l’esempio di Apple dimostra quanto sia importante l’integrazione verticale tra hardware e software. Ecco, non sono affatto sicuro che tutti gli OEM saranno disposti a dividere questa torta con Apple o chicchessia. Anzi. A parte tutto, assistere ad un duopolio Apple / Google anche nell’automotive sarebbe davvero deprimente.

paolofasy
Sun, 21 May 2023 09:34:58 GMT

> @paolobertolo > Porsche offre “Porsche Connect”, BMW “BMW ConnectedDrive” e così via. Sono sistemi che *aggiungono* funzioni specifiche di quell'auto ai sistemi "generici" di Apple e Google. Come dice Gruber nel suo articolo, chi ha voglia di pagare per alcune funzioni (musica, podcast, mappe, traffico, posizione nel parcheggio, ecc.) già fornite gratis dai due sistemi che ci portiamo in tasca anche fuori dall'auto? Inoltre l'hardware Apple e Android si aggiorna continuamente, quello dell'auto no. L'utente Porsche e BMW (e tutte le altre marche meno GM) avrebbe ogni due-tre anni (se lo può permettere) nuove funzioni hardware, non limitate alla sua auto, ma usate dappertutto da quello che è il terminale principale dell'uso in mobilità: lo smartphone. L'utente GM avrebbe uno smartphone non collegabile ala sua auto, nemmeno per ascoltare un po' di musica, ed un sistema con hardware obsoleto (e costoso) a neppure metà della vita attiva della sua auto. Non è un caso che GM stia già adesso perdendo clienti ad un ritmo preoccupante senza neppure aspettare la commercializzazio ne delle sue auto elettriche. Già anni fa molti analisti avevano individuato come uno dei principali motivi della crisi GM l'arroganza della cultura aziendale, risalente agli anni '50 del secolo scorso, che sosteneva che "Quello che va bene per General Motors va bene per gli Usa" (e sappiamo che per gli americani arroganti " va bene per gli Usa" significa "deve andare bene in tutto il mondo"). Invece i manager GM continuano, anche davanti all'evidenza, a portare avanti questo principio. Quanto a Tesla ed il suo sistema proprietario, andava bene fino a quando era l'unica a fabbricare auto elettriche di gamma alta. Ora che sono arrivati altri costruttori, ed altri ancora, Ferrari compresa, sono in dirittura d'arrivo, i giornali in questi giorni pubblicano foto di parcheggi pieni di auto invendute. Sarà un caso?